Le città piemontesi pullulano di leggende misteriose ed affascinanti che circondano le zone di Torino, specialmente quelle sui suoi castelli. Queste, infatti, forniscono ulteriore attrattiva al luogo – oltre ai posti iconici come la Mole Antonelliana o al Cimitero Monumentale – mischiando storia locale al folklore, regalando così ampio spazio all’immaginazione popolare.

Tra fantasmi, tunnel segreti e incontri paranormali, i racconti affondano le radici nella ricca tradizione culturale della zona, arricchendola nella sua storia urbana.

I cinque castelli più noti per le loro apparizioni sono:

  • Il Castello della Rotta
  • Il Castello di Arignano
  • Il Castello di Avigliana
  • Il Castello di Moncalieri
  • La Reggia di Venaria

Ognuno di questi racchiude leggende e racconti che, se veramente avvistati con i propri occhi, potrebbero togliere il sonno a chiunque. Vediamo alcune delle leggende più note.

Il Castello Della Rotta

A pochi chilometri dalla città di Moncalieri, situata vicino alle porte di Torino, possiamo trovare il Castello della Rotta, risalente all’epoca medievale. Al tempo della costruzione, questa nota residenza signorile era una casaforte. Oggigiorno, però, il castello è noto per ben altro: le sue infestazioni di fantasmi.

Le apparizioni sono state così tante da conferire all’edificio il titolo del “Castello più infestato della penisola”.

Nel corso degli anni, questa casaforte fu nota per aver avuto dei legami con i templari. Questo permise alle leggende e ai vari racconti urbani di prendere forma, dando vita a racconti legati a decessi avvenuti in modi terribili e si dice che tutt’oggi gli spettri di tali persone vaghino ancora tra le mura.

Tra gli avvistamenti più famosi, inerenti ai templari, non si può non citare il fantasma del cavaliere a cavallo. Nelle decadi che hanno visto guerre e cadaveri, molti di questi erano cavalieri, che furono poi seppelliti all’interno delle mura ed i resti furono ritrovati successivamente tra vari scavi.

Uno di questi ritrovamenti, uno scheletro con una croce al collo, fu riconosciuto proprio perché già altri ne avevano avvistato lo spettro molto prima della sua scoperta. Si diceva che un cavaliere a cavallo con una croce templare al collo girasse ancora per il castello. Si diceva anche che lui fosse innamorato di una ragazza che fu uccisa proprio lì. Si narra si fosse votato a dio Dio e che viaggiò verso la Terra Santa per combattere gli infedeli, ma che il suo spettro cerca ancora oggi di riposare vicino alla sua amata deceduta dentro a quelle mura.

Un’altra storia nota sarebbe quella riguardante una nutrice ed un bambino che sembrano vagare per le sale della dimora. La leggenda racconta di come questa nutrice, rincorrendo il bambino, assistette alla brutta morte di quest’ultimo che fu investito da dei cavalli fuori controllo e lei, sconvolta, si tolse poi la vita nella cucina del castello.

Di storie macabre non mancano quando si pensa al Castello della Rotta, come ad esempio quella di un uomo che fu decapitato nel cortile e che tutt’ora sembra vaghi con la propria testa tra le mani, o anche la storia del sacerdote che fu murato vivo a seguito di alcuni crimini e che ne si possa incontrare lo spettro.

Durante gli anni ’80 la dimora fu oggetto di restauri con lo scopo di farla ritornare al suo antico splendore; sia la torre di vedetta che il cortile interno ed i sotterranei furono ricostruiti.

Ad oggi, essendo divenuta una proprietà privata, non è visitabile ma, se lo fosse, forse nei suoi pressi si potrebbero avvistare degli spettri, come quello di una donna bionda che, dopo aver subito i soprusi del suo consorte, si tolse la vita… Sembra che lei vaghi ancora nelle zone della pianura che circondano la tenuta.

La Dama Velata

Oltre ai castelli che sembrano ospitare numerosi fantasmi, nel cimitero di San Pietro in Vincoli, abbandonato da molto tempo, sembra vagare una donna deceduta. Si dice che sia così bella che, tutt’oggi, seppur morta, riesca ad affascinare gli uomini che la incontrano.

Il suo aspetto è stato paragonato a quello della principessa russa Barbara Beloselkij, giunta a Torino all’età di 28 anni con suo marito. La ragazza purtroppo morì poco dopo l’arrivo in città. A seguito del suo decesso, numerose voci riguardanti una bella donna che sembrava starsene sola nei pressi della tomba della principessa si sparsero per il torinese.

Il suo fantasma riuscì a far innamorare di sé il tenente d’artiglieria Enrico Biandrà cui, a quanto pare, il fantasma regalava apparizioni nel suo alloggio per poi svanire.

Ad oggi, la statua di Barbara si trova sulla sua tomba. Questa statua la rappresenta come una dama velata.

Il Lago Delle Streghe

Non solo fantasmi: il torinese offre anche storie di magia.

La leggenda narra che una ragazza, rifiutata dal suo amato per un’altra, affranta dal dolore incontrò una signora anziana che sedeva alla fine di un sentiero.

La ragazza raccontò alla anziana delle sue disgrazie, e la vecchia le si rivelò come una strega. Con questa consapevolezza, la giovane provò più volte a chidere l’aiuto della strega nel tentativo di far sparire la rivale in amore, e seppur la strega inizialmente rifiutò, alla fine acconsentì a darle una mano.

Le disse però che, affinchè il sortilegio funzionasse, la ragazza avrebbe dovuto innamorarsi prima di un altro uomo. Lei accettò, pensando di non potersi mai innamorare in alcun modo di altri.

Qualche giorno dopo, le due donne si incamminarono verso una grotta segreta al cui interno altre due streghe stavano mescolando qualcosa in una grande pentola.

Le tre streghe invitarono la ragazza a guardare nel pentolone e al suo interno vi fu una visione che la fece inorridire: il suo amato che invecchiava. Successivamente, l’immagine cambiò in un uomo eternamente bello.

Al momento della scelta, la ragazza scelse l’amore eternamente bello e la caverna scomparve dal niente e al suo posto nacque il bellissimo lago, oggi noto come il Lago delle Streghe.